Trapianto capelli Silvio Berlusconi
I capelli fin dal periodo della mitologia greca (vedi Sansone) sono sempre stati un simbolo di virilità. La loro caduta ha sovente un impatto oltre che estetico, anche psicologico, con sofferenze che vanno fino alla depressione. In un mondo poi che punta tanto sull’immagine personale, nel mondo dei selfies, dei social networks, dell’idolatrazione della bellezza e della gioventù, il fatto di avere una bella capigliatura diventa un must a cui moltissimi di quel 40 per cento di uomini che soffrono di alopecia non può fare a meno.
A maggior ragione le personalità di tutti i campi, cinema, sport, spettacolo o politica sono ancora di più sollecitate a rimediare ad una caduta di capelli e spessissimo essi si sottopongono a trapianto.
Le celebrità spesso fanno uso di tecniche limitate come FUE e FUT
Andremo a nominare una serie di personalità che si sono sottoposte a trapianto di capelli, ma dobbiamo anche dire che molto probabilmente le tecniche utilizzate per realizzare certi trapianti sono maggioritariamente o FUE o FUT vista l’enorme diffusione che certe tecniche hanno da diversi anni nel mondo. Ebbene, esistono anche personalità avvedute che invece si sono rivolte alla migliore tecnica di trapianto oggi esistente nel mondo, la Hair Stemcell Transplantation, HST, che moltiplica il numero di capelli attraverso il trapianto di cellule staminali pilifere prelevate dalla zona donatrice.
In Italia uno degli esempi più noti è quello dell’ex presidente del Consiglio dei ministri cavaliere Silvio Berlusconi. È noto che il cavaliere si è sottoposto ad un trapianto di capelli con tecnica FUT, che consiste nel prelievo di una striscia di cuoio capelluto Questa tecnica che è la più vecchia comporta diversi inconvenienti, sia in fase di realizzazione che in fase post-operatoria.
I lati negativi legati alla tecnica di trapianto capelli FUT
È infatti assai dolorosa, comporta una lunga e visibile cicatrice e dopo la sutura riduce la superfice della zona donatrice, induce delle tensioni nel cuoio capelluto e può provocare una modificazione nell’orientazione dei capelli a seguito di questa tensione. Uno può avere le più disparate opinioni sul risultato di questo intervento, quello che è certo è che chi si sottopone ad intervento FUT dovrebbe, prima di effettuare questa scelta, prendere il tempo di valutare anche altre tecniche.
La tecnica di trapianto capelli HST supera le problematiche negative di FUE e FUT
La tecnica HST permette infatti di non infierire sulla zona donatrice, perché trapiantando solo porzioni di unità follicolari fa si che le due porzioni, sia quella che rimane in situ, sia quella che va ad essere trapiantata in zona ricevente, siano all’origine di due nuove unità follicolari esattamente uguali a quella di provenienza. Questo significa che la zona donatrice si rigenera e non subisce spopolamento, mentre una nuova quantità di unità follicolari si sviluppa in zona ricevente: una vera e propria moltiplicazione capillare.
Senza dimenticare che con la tecnica HST (Hair Stemcell Transplantation) non si creano cicatrici (i prelievi parziali sono effettuati con un ago di 0,6 millimetri) e questo è un vantaggio non da poco. Non si creano quindi tensioni particolari sul cranio, non si devono nascondere lunghe ed inestetiche cicatrici né si induce una fibrosi di indurimento nel cuoio capelluto che può costituire una difficoltà negli eventuali interventi ulteriori se questi vengono giudicati necessari.
Problematiche legate alla tecnica di trapianto capelli FUE
Altre personalità celebri di diversi campi si sono senz’altro sottoposte a trapianto di capelli secondo la tecnica FUE. (Attori, cantanti calciatori). Possiamo citare Antonio Conte, Robbie Williams ed altri. Questa tecnica FUE consiste nel prelievo totale di una unità follicolare estratta dalla zona donatrice. Nella posizione del prelievo si crea una piccola cicatrice circolare che insieme a tante altre contribuisce a creare una callosità del cuoio capelluto, quella che viene chiamata fibrosi cutanea.
Questo, è uno dei fattori negativi che conseguono a tale tecnica. L’altro, e di gran lunga il più serio è il fatto che a seconda del quantitativo di estrazioni effettuate dalla zona donatrice, altrettanti ammanchi vengono a diminuire il capitale di unità follicolari disponibile. Visto che questo capitale è limitato, è chiaro che le sottrazioni che vi vengono fatte diminuiscono sia le possibilità di ripetere un intervento se questo è necessario, oppure possono creare un diradamento di densità che purtroppo può divenire inaccettabile visivamente.
La tecnica di trapianto capelli HST è praticata solo nelle Hair Science Clinics ed è considerata la migliore al mondo
Chi invece ha scelto, con pertinenza scientifica di scelta, di adottare la tecnica HST (Hair Stemcell Transplantation) sceglie di far prelevare al chirurgo solamente una porzione di unità follicolare dalla zona donatrice. Questo comporta che l’unità follicolare prescelta per il trapianto viene scissa in due porzioni, una che viene trapiantata ed una che resta in zona donatrice. Le cellule staminali pilifere vengono anch’esse, in seguito a questo prelievo parziale, suddivise in due gruppi, ognuno situato nelle due porzioni che abbiamo individuato.
Ognuna di queste porzioni, grazie al quantitativo di cellule staminali pilifere che contiene, da nascita nel periodo fisiologico di nove mesi ad una nuova unità follicolare; una in zona donatrice ed una in zona ricevente. Si verifica quindi una vera e propria moltiplicazione di unità follicolari e conseguentemente una moltiplicazione dei capelli che esse portano al loro interno. Non è difficile comprendere quanto superiore sia la tecnica HST rispetto alle tecniche che propongono semplicemente di ridistribuire il capitale di unità follicolari di cui un paziente dispone. Una della celebrità più note al pubblico italiano che si è sottoposta a questo innovativo tipo di trapianto è l’ex calciatore del Milan Marco Van Basten.