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Trapianto capelli senza cicatrici e senza fasciatura

 

Quello che si sa degli esiti post-operatori dei trapianti di capelli eseguiti con le tecniche di trapianto capelli comunemente conosciute e di dominio pubblico, cioè la FUE (Follicolar Unit Extraction) e la FUT (Follicular Unit Transplantation) o strip è che entrambe, in maniera diversa generano delle cicatrici sul cranio dei pazienti.

cicatrice da intervento FUT

direttamente dopo l’intervento HST

Il trapianto con tecnica HST non crea cicatrici né necessita fasciatura

Meno conosciuto in Italia invece è il fatto che esiste un’altra tecnica, la HST Hair Stemcell Transplantation, cioè trapianto con moltiplicazione o clonazione di cellule staminali, che invece non crea cicatrici sul capo del paziente.

Vediamo ora di passare in rassegna le differenti tecniche concentrandoci sugli aspetti post-operatori.

Il decorso post-operatorio nelle tecniche di trapianto

Prendiamo dapprima in considerazione la FUE. Questa tecnica, che ha costituito un progresso rispetto a quanto si era fatto precedentemente, consiste nell’estrazione completa di unità follicolari prelevandole dalla zona donatrice del paziente. Per far questo vengono utilizzati dei punch, cioè degli strumenti di prelievo che variano in diametro da 1 millimetro a 0,7 millimetri per i più ridotti (micro-FUE). Queste dimensioni sono tali che una unità follicolare viene estratta completamente. La zona donatrice avendo a disposizione un certo numero di unità follicolari che ne costituiscono il capitale disponibile, i prelievi vengono effettuati con un certo distanziamento per non creare degli ammanchi troppo importanti ed inestetici. La dimensione minima è di O,7 mm perché, al di sotto, il graft risulta troppo scarno e quindi senza possibilità di sopravvivenza.

La sopravvivenza dei grafts estratti con HST

Vedremo in seguito come invece con la tecnica HST si prelevino i grafts con punch da 0,5 a 0,6 millimetri e che questi grafts invece sopravvivono grazie ad un medium brevettato contenente fra l’altro matrice extracellulare, sul tipo di quanto è utilizzato nel trapianto di organi.

Con trapianti FUE e FUT occorre un bendaggio

Ebbene la quantità di prelievi effettuati con tecnica FUE dalla zona donatrice, genera una quantità di minuscole cicatrici. Intanto il paziente deve essere bendato ad intervento terminato, perché le piccole ferite sono sanguinanti. Poi ogni ferita cicatrizzerà. Essendo tante queste piccole cicatrici, nel loro insieme possono creare una fibrosi del cuoio capelluto.

È poi evidente che questa tecnica è limitata dal numero di unità follicolari disponibili in zona donatrice. Quindi se la superficie da ricostituire è vasta essa non potrà essere completamente restaurata, perché al massimo una zona donatrice può mettere a disposizione circa 5000 unità follicolari. Statistiche disponibili dicono che a circa il 40 per cento dei pazienti viene detto che la loro zona donatrice è insufficiente per poter eseguire un trapianto accettabile.

Se poi prendiamo in esame il trapianto eseguito con tecnica FUT, questo consiste nel prelievo di una striscia di cuoio capelluto dalla zona donatrice. Questa striscia viene poi sminuzzata a livello di ogni unità follicolare. Ogni ritaglio di cuoio capelluto così ottenuto, ritagli di forma quadrata, viene poi inserito in opportune aperture rotonde create dal chirurgo in zona ricevente.

La zona del prelievo è quindi soggetta ad un ammanco di lunghezza notevole. I lembi di questa ferita vanno quindi ricuciti. L’intervento viene eseguito in sala operatoria. È evidente che questa ricucitura crea una lunga cicatrice che anche se ben eseguita resta evidente se vengono portati i capelli tagliati corti. Il far combaciare i due lembi creati asportando la striscia di cuoio capelluto crea una certa tensione e provoca anche un lieve cambiamento nell’orientazione dei capelli.

Le cicatrici possono essere molteplici se una persona si sottopone più volte a questo tipo di intervento, che tuttavia permette di utilizzare quantità importanti di unità follicolari. Naturalmente la zona donatrice si riduce in superfice, visto il prelievo successivo di strisce di cuoio capelluto. È chiaro anche che il decorso post-operatorio è più complicato e doloroso di quello che si verifica con FUE.

HST: moltiplicazione di unità follicolari,no cicatrici, no bendaggio

Veniamo ora a descrivere quello che avviene intervenendo con la tecnica HST, Hair stemcell Transplantation.
Abbiamo già detto che i prelievi con questa tecnica sono realizzati con dei punch ridottissimi, del 33 per cento inferiori rispetto al più ridotto punch FUE. Le piccolissime ferite che vengono a crearsi naturalmente si rimarginano in tempo molto veloce, non necessitano di bendaggio, e non creano nessuna fibrosi. Per di più prelevando solamente una porzione di unità follicolare, la porzione che resta in loco rigenera esattamente ed in maniera identica i capelli prelevati grazie alle cellule staminali pilifere contenute nella porzione rimasta in loco. Questo permette la rigenerazione della zona donatrice, senza ammanchi dovuti a prelievi totali di unità follicolari e senza dunque privare il paziente di preziose unità follicolari dal suo capitale disponibile.

Questo chiaramente permette che questo intervento possa essere ripetuto se aree importanti devono essere restaurate, senza pauperizzare la zona donatrice che invece si ricostituisce con una periodicità di nove mesi, tanto è il ciclo di crescita dei capelli. Si è già menzionato che i prelievi effettuati con questa tecnica sono estremamente scarni, praticamente privi di tessuto. Le cellule staminali pilifere sono praticamente a nudo su questi prelievi che vanno quindi maneggiati con estrema cautela per non provocare danni che potrebbero impedire la ricrescita a trapianto effettuato. La suddivisione delle cellule staminali pilifere in due differenti sezioni, una che resta in zona donatrice e l’altra che va ad essere trapiantata in zona ricevente, generano nelle due posizioni la ricrescita esatta della unità follicolare di origine che quindi risulta raddoppiata.

Questo fenomeno costituisce un vantaggio enorme rispetto alle tecniche tradizionali che invece hanno a disposizione un numero finito e limitato di unità follicolari. La tecnica HST ha inoltre il vantaggio di non lasciare cicatrici né di rendere impoverita la zona donatrice, in quanto per ogni prelievo parziale di unità follicolare si assiste alla ricrescita della stessa.

Riassumendo: la tecnica FUE lascia piccole cicatrici su tutta la zona donatrice, lascia piccoli ammanchi là dove le unità follicolari sono state prelevate. Ha come limite la dimensione dell’area da restaurare che, se vasta, resterà solo parzialmente restaurata.
La tecnica FUT non crea ammanchi nella zona donatrice, ma ne diminuisce la superfice. Lascia lunghe cicatrici che purtroppo restano visibili. Permette di trapiantare più unità follicolari rispetto alla FUE.

La tecnica HST presenta numerosi vantaggi rispetto alle altre tecniche: niente cicatrici, decorso post-operatorio molto lieve, niente bendaggi, rigenera le unità follicolari parzialmente prelevate, moltiplica le unità follicolari e permette il trattamento, in più fasi successive, di zone di calvizie molto vaste che non possono essere trattate con le altre tecniche.

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